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Non è il fatto che quelle bestie ci abbiano vinto uno scudetto in faccia dopo sei derby consecutivi, non è nemmeno che da inizio secolo noi abbiamo vinto la metà dei loro trofei (noi qualcosa come 12 trofei negli anni 2000, loro oltre il doppio, per fortuna non hanno vinto la seconda -dal 2000- Champions a Giugno altrimenti ci avrebbero eguagliato pure in quello, parlo dal 2000 ad oggi), no, nulla di tutto questo.
La tortura peggiore è il sapere che di fronte a tutto questo non ci sia nessuna reale reazione da aspettarsi.
Più volte ho fatto l’esempio del carcere rifendomi al fango in cui siamo finiti dal 2012 ad oggi, dicendo che dal 2012 al 2020 siamo stati a Guantanamo e dal 2020 ad oggi nel carcere di Parma (e non prendo Parma a caso) in semilibertà.
Bene, ora seguite l’esempio che vi farò.
In realtà è come se noi ora fossimo imprigionati in una cella con un gruppo di secondini che ogni giorno entrano e ci stuprano analmente.
E sapete cosa succede in casi come questo? Che lo spirito ti si spezza.
Perché tu puoi anche essere grande e grosso, o essere esperto nel combattimento, che contro un gruppo di uomini e adulti, in cui magari uno ha anche il taser, non puoi fare nulla, solo subire.
E vi garantisco che in una situazione come quella subirebbe chiunque. Io ho fatto arti marziali per oltre 40 anni, in un 1 vs 1 temo pochissime persone su questa terra, anche oggi a quasi 57 anni, se escludiamo i combattenti professionisti e molto più giovani di me.
Eppure in una situazione come quella prospettata sopra, con me stesso in una gabbia e 4/5 secondini che vengono per stuprarmi, non ci sarebbe nulla che potrei fare, magari fisicamente potrei spezzare il collo ad uno, ma poi gli altri avrebbero senza alcuna ombra di dubbio ragione di me (siamo nel mondo reale, non in un videogame e manco in un film).
In una situazione come quella, peraltro non certo “irreale” nelle carceri, ad opera sia di altri detenuti che si coalizzano sia di guardie ecc, succede una cosa molto semplice: il tuo spirito si spezza. Accetti il tuo fato. Tutte cose ben documentate, tra l’altro.
Bene, ora come tifoso mi sento in questo modo.
Stasera ho voluto bere l’amaro calice, vedere il derby che ieri sera rifiutai di vedere.
Risultato? Non sento nulla, zero. Anche a vedere quei subumani dei tifosi delle merde bruciare in piazza la nostra maglia (robe che ho letto oggi prima di rivedere il derby) ho provato zero, e perché?
Perché so di non poter fare nulla al riguardo. E quando sai di non poter fare nulla al riguardo e sai che quasi certamente nulla verrà fatto al riguardo, non sviluppi nemmeno quei sentimenti di rivalsa e vendetta che svilupperesti in altre situazioni. Vedi esempio sopra dei secondini violentatori. All’inizio li odi, a lungo andare ti rassegni al tuo fato, se percepito come inevitabile.
Quello che è stato fatto a parte di questa tifoseria (e che io non sia il solo a sentirsi così lo provano i biglietti venduti da molti nostri tifosi a tifosi delle merde, talmente NON credevano più in questa squadra) è un qualcosa di realmente osceno.
Un atto di tortura psicologica riuscitissimo, quasi un esperimento tipo quelli del film the human centipede, solo che questo esperimento non riguarda, come nel film, il corpo, ma la mente, e lo spirito.
È pazzesco, non pensavo che si sarebbe arrivati a tanto. Conosco bene me stesso e i sentimenti di ira tumultuosa e di vendetta che il calcio e in particolare le merde sono stati capaci di evocarmi, ho passato tutti gli anni delle medie e delle superiori con la testa calcisticamente nel cesso salvo poi prendermi ogni tipo di rivincita dall’86 in poi, e le godurie di quei trofei, che seguivo dal vivo in quanto tifoso Commandos Tigre, erano amplificate dalle brutture che avevo vissuto tra il ‘79 e l’86.
Ma oggi non sento nulla, mi sento vuoto.
Come se qualcosa si fosse rotto definitivamente.
Spero non sia cosi, che non sia definitivo.
Edited by Emidio vostro - 24/4/2024, 06:39
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